A conclusione del mandato, dell’attuale Consiglio di Amministrazione, iniziato nel giugno 2014, la Fondazione CR Carpi dà conto dell’attività che ha svolto a favore della comunità di riferimento.
Sono tre gli ambiti nei quali l’analisi condotta dal Dipartimento di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha esaminato le aree di operatività dell’Ente: gestione del patrimonio, attività di sostegno al territorio ed evoluzione degli assetti organizzativi.
La gestione del patrimonio: trasparenza e diversificazione
Uno dei più importanti aspetti della gestione patrimoniale 2014-2017 è stato il riallineamento dei valori contabili ai valori di mercato, un’azione che ha consentito di rappresentare in modo più preciso il valore delle attività patrimoniali dell’Ente e, conseguentemente, di valorizzarne gli investimenti in particolare tramite l’acquisizione delle partecipazioni in Banca d’Italia e CDP Reti.
L’analisi rileva inoltre come durante il mandato, nonostante le svalutazioni effettuate ammontino a complessivamente circa 50 milioni di Euro, il patrimonio a valori di mercato sia passato da 254 milioni a 264 milioni di Euro, con un incremento di 10 milioni, pari a un +3,9% che, in un contesto economico-finanziario caratterizzato da un’elevata volatilità dei mercati, testimonia la capacità della gestione finanziaria di tutelarne e accrescerne il valore, grazie alla diversificazione del portafoglio e alla trasformazione del profilo di rischiosità che ha ridotto l’esposizione all’elevata variabilità delle quotazioni del settore bancario-finanziario. Lo studio evidenzia anche l’impatto della svalutazione di 8,1 milioni di Euro, eseguita nel 2017, in relazione alla partecipazione al Fondo Atlante, rilevando come la Fondazione vi abbia aderito insieme a numerosi Istituti Bancari, Fondazioni e altri soggetti istituzionali, con l’obiettivo di sostenere un intervento di sistema per fronteggiare le criticità che avrebbero potuto provocare pesanti ricadute negative sull’intero sistema bancario e finanziario e di conseguenza anche sul valore del patrimonio della Fondazione.
Infine, l’indagine sulla reddittività e sui costi riferisce di un andamento in linea con il gruppo di Fondazioni di medie dimensioni (con un patrimonio compreso tra 100 e 500 mln di Euro). I ricavi finanziari sono allineati a valori prossimi all’1,7%, mentre i costi operativi risultano più contenuti, attestando un avanzo di gestione che colloca la Fondazione su livelli più alti rispetto al campione considerato.
Sostegno al territorio: interventi e progettualità
Nel quadriennio del mandato, l’intervento della Fondazione è stato pari a circa 18 milioni di Euro, consentendo il sostegno a 350 progetti. Un livello di erogazioni elevato e stabile che emerge soprattutto nel rapporto “erogazioni per abitante”: nel 2016, la Fondazione di Carpi ha erogato 43 Euro per abitante contro i 12 Euro del gruppo delle Fondazioni del Nord-Est di medie dimensioni.
L’internalizzazione delle attività dell’Auditorium San Rocco si è tradotta poi in un risparmio di costi, liberando risorse a vantaggio del territorio.
A prescindere dalle erogazioni annuali, che possono risentire di progetti specifici, la lettura sull’intero mandato permette di verificare come la Fondazione abbia orientato prioritariamente il proprio intervento verso il settore Istruzione, Ricerca Scientifica e Sviluppo Locale, dove si sono concentrate il 40% delle risorse complessive e, immediatamente dopo, a quello relativo alla Salute Pubblica e Attività di Rilevanza Sociale (35%), evidenziando l’attenzione verso le politiche educative e le fasce più giovani della popolazione, così come a quelle più fragili e in difficoltà economica o di salute, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio artistico e le attività culturali sostenuti con il 25% delle erogazioni.
Nel corso del quadriennio, nel settore Istruzione e Formazione, la Fondazione ha investito oltre 5,5 milioni di Euro per sostenere la qualificazione delle strutture scolastiche, il potenziamento delle attività e delle attrezzature didattiche, gli studenti di scuola secondaria e universitaria, la specializzazione delle competenze e numerose attività scolastiche ed extrascolastiche che possono contribuire a un consolidamento della didattica, oltre a una riduzione dei fenomeni di emarginazione sociale e di bullismo.
Sul fronte dello sviluppo locale, la Fondazione è intervenuta, per facilitare i processi innovativi e di riconversione con i contributi erogati a favore del progetto CarpiFashionSystem e per la realizzazione del Polo della Creatività che ospiterà la sede del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti, il centro ForModena e spazi per startup e il co-working, per un totale di oltre 1,6 milioni di Euro.
In questi anni, è stato inoltre garantito il supporto alle attività relative alla salute pubblica (quasi 1,5 mln di Euro) con il potenziamento delle dotazioni diagnostiche e terapeutiche delle Unità Operative dell’Ospedale Ramazzini e il sostegno alle associazioni di volontariato operanti in questo ambito, così come a numerose iniziative (specialmente con i Bandi Anticrisi per una cittadinanza attiva) e associazioni, impegnate a contrastare i rischi di esclusione sociale (4,8 mln di Euro).
Infine la Fondazione è intervenuta in misura progressivamente crescente nel settore culturale su due direttrici: il restauro e la valorizzazione dei beni architettonici, quali ad esempio il Torrione degli Spagnoli e le navate laterali e il coro ligneo della Cattedrale S.M. Assunta; e la promozione di iniziative, quali Il FestivalFilosofia, la Festa del Racconto, per citare le più note, e le attività della Pro Loco e del PAC di Novi di Modena e della Fondazione Campori di Soliera.
L’indagine ha rilevato inoltre come l’istituzione dei bandi, attivata nel 2016 e che ha consentito il sostegno di 65 iniziative, abbia concorso a una maggiore organicità delle decisioni di intervento, a una trasparenza della selezione e un migliore coordinamento con la progettualità del territorio, portando le erogazioni a soddisfare in modo più strutturato i bisogni rispetto alla semplice risposta a necessità contingenti e frazionate, traducendosi anche in una maggiore capacità di rispondere alle richieste della comunità: il tasso di accoglimento delle domande di finanziamento dei progetti si è accresciuto nel corso del mandato, passando da quasi il 53% del 2014 al oltre il 60% del 2017.
Sul fronte degli interventi realizzati con risorse patrimoniali sono state completate e inaugurate habitat, il centro socio-ricreativo e culturale di Soliera e il PAC il polo artistico e culturale di Novi di Novi di Modena che si sono aggiunte all’Auditorium San Rocco e alla Casa del Volontariato già da tempo attive sul territorio.
Assetti organizzativi: efficienza e partecipazione
Nel 2017, si è proceduto a una significativa revisione dello statuto e dei regolamenti di funzionamento, anche in un’ottica di ottimizzazione economica e gestionale.
È stata approvata la riduzione dei componenti del Consiglio di Indirizzo da 19 a 17, e una rilevante modifica della composizione del Consiglio di Amministrazione, dove il genere dei suoi membri dovrà essere paritariamente presente. Infine, sono state previste alcune modifiche nei meccanismi di remunerazione e incentivazione che hanno ridotto progressivamente l’incidenza del costo degli organi.
Per la definizione delle attività di supporto al territorio, oltre al consueto percorso istruttorio con i rappresentanti delle realtà locali, si è dato l’avvio a una consultazione online che ha permesso a tutti i soggetti interessati, a prescindere da ruoli istituzionali o sociali, di esprimere le proprie opinioni e suggerimenti utili, aprendo un canale di ascolto diretto della comunità di riferimento. Il progressivo consolidamento dell’uso dei bandi, come strumento di sollecitazione del territorio e di valutazione dei progetti, ha consentito una sensibilizzazione alla progettualità attraverso il supporto informativo e operativo degli uffici alle associazioni. La informatizzazione della procedura di richieste di contributo infine si è inserita, anch’essa, nella direzione dell’ottimizzazione dei costi e, in questo caso, dei tempi di risposta.