taglio del nastro del pac

Abbiamo inaugurato il PAC

Novi di Modena si è ripresa i suoi spazi culturali e lo ha fatto con una struttura moderna, ultra-versatile e funzionale, costruita nel cuore del paese.

Il Polo Artistico Culturale ha aperto i battenti sabato 21 maggio, con il taglio del nastro alla presenza del sindaco Luisa Turci, del presidente della Fondazione CR Carpi, Giuseppe Schena, e del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonacini.

La nuova struttura circa 700 mq. consente di riappropriarsi di quegli spazi culturali e di aggregazione resi inagibili a causa del sisma, dando loro una sistemazione adeguata e originale, e vede il suo esordio a un anno esatto dalla posa della prima pietra, proprio in occasione dell’anniversario delle prime scosse che sconvolsero la bassa emiliana.

Nel corpo centrale della struttura è situata la biblioteca comunale Vittorio Lugli, completa sia di un’area studio per gli studenti; sia di un’attrezzata area multimediale, con postazioni computer e rete wireless; sia di uno spazio riservato ai più piccoli: un angolo morbido con audio-libri e giochi didattici. Nell’ala est, trova invece posto il centro giovani GiòNovi, con annessa una sala prove musicali. Mentre, l’ala ovest vede una fornita emeroteca contigua a un’area Expo attrezzata per eventi espositivi e dotata di spazio rinfresco e caffetteria automatica. L’edificio accoglie al suo interno anche dell’Ufficio Cultura e la Proloco Adriano Boccaletti, entrambi dotati di un’entrata indipendente.


“L’idea e l’auspicio che sottendono questo progetto sono quelli di creare un grande Polo Artistico Culturale da cui, grazie alla vicinanza anche fisica di diverse realtà culturali e associative, possano nascere contaminazioni e collaborazioni per coinvolgere il territorio con idee e progetti innovativi”
ha sottolineato il sindaco Luisa Turci

La realizzazione della struttura è stata resa possibile dalla collaborazione tra noi e il Comune di Novi di Modena. L’immobile è di nostra proprietà: lo abbiamo fatto edificare per destinarlo a un uso pubblico e, per far questo, abbiamo utilizzato 1.680.000 Euro del nostro patrimonio, prassi già utilizzata anche per gli interventi nei comuni di Carpi (Auditorium San Rocco e Casa del Volontariato) e di Soliera (Casa della Cultura e delle Associazioni). La gestione dell’intera struttura è invece a carico del Comune di Novi, che ha provveduto anche agli allestimenti interni, impiegando donazioni preposte di privati ed enti esterni.

“l poli culturali di Novi di Modena e di Soliera rientrano e completano un percorso che la Fondazione CR Carpi ha deciso di intraprendere da tempo, convertendo una parte del proprio patrimonio in edifici, caratterizzati dall’essere vocati all’aggregazione culturale, associativa e per servizi al mondo del volontariato. Un sostegno, quello della Fondazione, fatto non soltanto di risorse messe a disposizione per realizzare progetti ma fatto anche di spazi che, converti o edificati, consentono di rendere possibile una vasta gamma di attività, dal welfare di comunità alla cultura.”
ha spiegato il presidente della Fondazione Giuseppe Schena

La struttura è stata realizzata dall’impresa edile Garc Spa, e la sua progettazione architettonica e strutturale è stata sviluppata dalla società di ingegneria e architettura Politecnica, in collaborazione con lo studio geometri Boschini-Turci.

Improntata alla massima versatilità d’uso, consente di poter ottimizzare il funzionamento delle sue attività. I confini degli ambienti non sono fissi: pareti e arredi mobili permettono di modificare gli spazi e la loro estensione, in base alle necessità. Tutte le aree del PAC sono collegate tra loro e, allo stesso tempo, sono indipendenti, dotate, ognuna, di un accesso dedicato. La galleria d’ingresso forma uno spazio coperto ma esterno, utilizzabile per eventi complementari alle attività del Polo.

“Tante volte ho detto che la nostra terra, grazie anche alle capacità della sua gente, rinascerà più bella, forte e sicura di prima: oggi questa struttura ne è una testimonianza concreta. Un plauso al Comune e alla Fondazione, perché investire in cultura significa investire nella crescita, anche sociale ed economica, di un paese.”
ha concluso il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini

La pelle dell’edifico è trasparente, pareti di vetro a tutt’altezza mostrano le attività pubbliche che si svolgono all’interno del grande contenitore.

La struttura, metallica e di cemento armato, è altamente antisismica. L’intero complesso fa ricorso all’uso delle fonti rinnovabili ed è improntato ai principi di auto sostenibilità.